L'azienda Ermes Pavese è situata nella frazione La Ruine a Morgex, luoghi da sempre legati alla coltivazione del prié blanc. La filosofia della cantina è basata sugli antichi valori famigliari del rispetto per la tradizione, del forte legame con il territorio e della grande passione che fa da filo conduttore per tutte le fasi produttive. Il prié blanc, da cui si ricava il Blanc de Morgex et La Salle, è un vitigno autoctono ed antico con una maturazione precoce, una spiccata acidità ed una resistenza alle gelate primaverili che ne permette la coltivazione a questi livelli di altitudine.
La Vrille è una piccola cantina-agriturismo della Valle d’Aosta nata dal desiderio di Luciana e Hervé di intraprendere una vita semplice e agreste, a stretto contatto con la natura. Ci troviamo nel piccolo comune di Verrayes, lungo la Via Francigena, a 670 metri di altitudine. La produzione di vino annua de La Vrille non supera le 18 mila bottiglie ed è difficile trovare questi vini in commercio, perché quasi tutte le bottiglie sono consumate nell’agriturismo o sono vendute agli ospiti. I molteplici riconoscimenti e premi ricevuti in questi ultimi anni hanno alimentato l’interesse e la curiosità di molti appassionati verso questa piccola cantina che, vendemmia dopo vendemmia, non smette di stupire e di suscitare meravigliose emozioni.
La cantina Ezio Poggio si trova a Vignole Borbera, nella zona sud della provincia d’Alessandria, che già si spinge verso il confine ligure. È un’azienda agricola familiare, che ha alle spalle oltre 50 anni di storia e tre generazioni, che si sono avvicendate passandosi il testimone di conoscenze ed esperienze nel campo della viticoltura. Oggi le redini della cantina sono saldamente nelle mani dei fratelli Ezio e Mary, che portano avanti con grande passione l’attività. Il Timorasso della Valle Borbera è una vera eccellenza, da non lasciarsi scappare, un vino dalla forte personalità, schietto e genuino, prodotto sia in versione ferma che spumantizzato con Metodo Classico.
Rigorosamente a conduzione familiare, l’azienda Favaro è guidata attualmente da Camillo Favaro, figlio di Benito, coadiuvato dalla sorella Elena e dal cognato Claudio. Ci troviamo sulle pendici della Serra Morenica d’Ivrea, in Piemonte, più o meno a metà strada tra Torino e Novara, precisamente a Piverone: è qui dove si incontrano i vigneti aziendali della cantina “Favaro Benito”. Da vigne situate tra i 350 e i 400 metri sul livello del mare si arrivano così a vendemmiare uve semplicemente eccellenti. Grappoli che in cantina vengono lavorati nel segno dei più elevati standard, nell’ottica di esaltare e valorizzare tutto quanto il territorio e la stagione sono stati capaci di esprimere nel frutto.
L'azienda Pinsoglio è sicuramente una delle realtà vitivinicole più interessanti della provincia di Cuneo e i suoi vini risultano rappresentativi dell'eccellenza produttiva della regione Piemonte. Si compone di otto ettari vitati e da questi nascono sei etichette, sei vini legati, per peculiarità, al territorio del Roero e dello stesso rispecchiano, in ogni bicchiere, i tratti distintivi. Determinante, in questo senso, tipologia e posizione dei vigneti scelti. Il ""Malinat"", in cui nome è legato ai tempi passati, quando la famiglia Pinsoglio, iniziando ad investire nei vigneti, acquistò il primo vigneto ad impianto arneis proprio da Tommaso Malinat, regala un grande bianco dall'impronta decisa, fresco, sapido e dalla sorprendente
Posto in un luogo da sogno, su di una collina sopra Bressanone, ai piedi delle Dolomiti, Kofererhof ha visto susseguirsi generazioni di viticoltori prima che, nel 1995, Gunther Kerschbaumer iniziasse ad imbottigliare i propri vini. Da allora la qualità è migliorata di vendemmia in vendemmia, ed oggi possiamo tranquillamente considerarlo tra i migliori bianchisti d’Italia. I suoi vini, eleganti di grande personalità e precisione stilistica, sono la personificazione della Valle Isarco. I vigneti si sviluppano sulla collina intorno e sotto il maso, ben esposti verso sud, con le varietà intelligentemente posizionate ad un’altitudine che va dai 600 metri fino ad arrivare a 800 metri.
Dal poggio di Maso Belvedere si domina la Valle dell'Adige: di fronte si estende la Piana Rotaliana e lo sguardo può spaziare dal Monte di Mezzocorona alla Paganella, fino alla piramide del Monte Bondone, la montagna della città di Trento. Il nome "Bellaveder" compare per la prima volta in una bolla episcopale del 1767. Di qui la nostra prima etichetta: "A burgo S. Michaelis ad Athesim Faedi ascendit per Mansum Bellaveder".
Vigna Traverso nasce dalla passione di Giancarlo Traverso per i vini dei Colli Orientali. Produttore di vini nella zona del Piave insieme alla moglie Ornella Molon, alla fine degli anni Ottanta Giancarlo inizia a viaggiare per conoscere altre cantine, territori e tecniche. Nel 1998 acquista sei ettari di vigne in Friuli, a Prepotto. I vitigni sono i tradizionali Ribolla gialla, Schioppettino di Prepotto e Friulano.
Il lavoro di Stefano Novello si svolge in un territorio unico, caratterizzato dal suolo chiamato ponca (roccia arenaria) che, unitamente al clima, crea la spina dorsale dei suoi vini. Stefano ha saputo interpretare il suo tempo con grande capacità intuitiva e riproponendo la tradizione friulana in veste moderna e qualitativamente molto alta. I vini vengono ottenuti da uve sane e coltivate su vigneti inerbiti senza concimazioni inorganiche e diserbanti; in cantina non vengono impiegati enzimi, né liev iti selezionati e solforosa. Tutto il lavoro punta su lunghe macerazioni che permettono di estrarre sostanze che producono vini dal colore molto intenso, longevi che possono presentare delle lievi velature perché non subiscono né filtrazioni né chiarifiche.
Rado Kocjančič eredita la storia e le tradizioni della sua famiglia dal capostipite Ivan, quando nel lontano 1866, dopo aver combattuto come fante austro-ungarico nella battaglia di Custoza, ritorna a casa e fonda l’azienda agricola a Dolina. Dal 19 99 prosegue la tradizione con l’aiuto della famiglia. Nella vigna e tra i filari, con amore e dedizione, instaura con la propria terra un intenso e reciproco legame, per capire e interpretare le necessità della vite in ogni momento dell’anno. Un te rroir fortunato dove crescono antichi vitigni e dove il vino non è solo piacere del palato, ma cultura e tradizione millenaria della sua terra.
La cantina Ornella Molon è situata tra le provincie di Treviso e Venezia, a Campo Pietra di Salgareda, nel cuore della DOC Piave e della DOC Venezia. La Cantina Ornella Molon, oggi, è sinonimo di tradizione ed innovazione, espressione perfetta di una cultura centenaria ripresa e raccontata attraverso la produzione sapiente di vini autoctoni e vini dal respiro internazionale. Qualità, eccellenza ed ospitalità sono i valori che, costantemente, guidano ed ispirano la famiglia Ornella Molon nella loro attività.
Alla cantina Pieropan spetta il merito di aver fatto conoscere al mondo il Soave e la sua terra come sinonimo di grandi vini. Infatti, è dall’esasperata attenzione e selezione delle migliori uve, che nascono tutti i vini della cantina Pieropan: coadiuvato dall’inseparabile Teresita, Leonildo Pieropan ha dimostrato in anni difficili come fosse possibile, grazie al lavoro e al rispetto della vigna, ottenere risultati ritenuti irraggiungibili. I vini prodotti si distinguono per lo stile e per essere autentiche espressioni del territorio e dell'uomo che con amore e dedizione li produce. I terreni di Soave, strettamente collinari con viti molto vecchie, in gran parte allevate a pergola, conferiscono grande importanza alla cantina Pieropan.
Un’azienda familiare gestita da Ambra e Franco che ancora lavorano con l’energia e l’entusiasmo di due ragazzini. I terreni di proprietà, un tempo fondale del lago, sono caratterizzati da argilla bianca e danno origine al vino Lugana che si distingue per mineralità, freschezza e un’incredibile longevità.
Lasciar fare è il motto di Maurizio. Lasciar fare al terreno, alla vite, alle stagioni, al tempo, al sole, alla pioggia. Lasciar fare in cantina: ai processi di fermentazione, di vinificazione, d’affinamento. A San Polo di Piave, nella Marca Trevisa na, con la moglie Fabiola sperimenta nuovi metodi biologici e biodinamici atti a conservare i terreni e a migliorare l’equilibrio produttivo delle vigne.
La cantina Tre Monti rappresenta una della più solide realtà romagnole, fondata da Sergio Navacchia, ora attento supervisore dell’attività che i figli Vittorio e David portano avanti con competenza e passione. Nei due poderi aziendali , che costituiscono il corpo di produzione , è cominciata ad Aprile del 2011 la fase di conversione all’agricoltura biologica. Le etichette prodotte sono davvero uniche e interessanti: vini puliti ed affidabili, molto curati e dal buon rapporto tra la qualità e il prezzo. Vini che sono fin da subito eleganti e raffinati, mostrando fedelmente quelle che sono le peculiarità del terroir di Imola.
La cantina Il Colombaio di Santa Chiara è una realtà vinicola profondamente legata al territorio toscano e che guarda alla qualità. Sorge a pochi chilometri da San Gimignano, sulle colline senesi, ed è frutto di un progetto della famiglia Logi realizzato nel 2000. A gestire la cantina sono i fratelli Alessio, Stefano e Giampiero, che hanno saputo mettere in pratica gli insegnamenti del padre Mario, contadino e vignaiolo da sempre.
La cantina si trova a Donoratico attualmente con 9 ettari di vigneto 4,5 ettari di vitigni tutti a bacca rossa per la produzione di rosso toscano nella zona del Bolgheri DOC, 4,5 ettari di vitigni bianchi e rossi IGT Toscana.
La vinificazione, lo stoccaggio e l’imbottigliamento dei nostri Bolgheri doc e non solo avvengono qui. I tini di vinificazione, in acciaio, sono di varie dimensioni, scelta che garantisce di poter tenere separate uve con caratteristiche diverse, in modo da poterle vinificare con i giusti accorgimenti specifici.
La Fralluca nasce nel 2005 a Suvereto, sulla Costa Toscana, grazie a Luca e Francesca producano vino di qualità in quella che è conosciuta come la Maremma Toscana si manifesta nel rispetto dei principi della viticoltura biologica e naturale. Nel processo di vinificazione l’obiettivo è quello di esaltare e la lasciare esprimere il carattere delle uve, rispettando tre fondamentali principi: pulizia, precisione e tempestività. Le uve vengono raccolte sempre a mano, sistemate in piccole cassette e portate velocemente sotto la tettoia dove vengono subito lavorate. Le vinificazioni vengono eseguite separatamente non solo per tipo di uva, ma anche per singole vigne e per singoli cloni. I vini La Fralluca si distinguono per una notevole aderenza territoriale attraverso la lingua dell’eleganza e della mineralità.
La cantina Camillo Antonio prende il nome dall’omonimo proprietario, vignaiolo che, per decenni, si è sporcato le mani nella Maremma toscana, diventando direttore, negli anni passati, di una realtà interessante come Poggio Argentiera. Antonio però, giunto a questo punto importante della carriera, sentì rinascere in lui il richiamo del terroir, troppo forte per rimanere inascoltato: decise allora nel 2006 di iniziare l’avventura di una propria azienda vitivinicola a Manciano, in provincia di Grosseto, nel cuore di quella zona che, sin dall’inizio della propria carriera, gli ha riservato tante soddisfazioni. Antonio, durante la sua professione, ha manifestato un amore spassionato per un vitigno autoctono toscano in particolare, il Ciliegiolo, varietà che rappresenta oggi il fiore all’occhiello della sua piccola produzione annuale.
La Fortuna dista solo 3 km dal paese e oggi comprende 18 ha di terreno vitato, tanta passione per il vino e uno spazio tra i prestigiosi produttori del Brunello di Montalcino.Provincia di Siena, inizio ‘900: due famiglie di Montalcino decidono di giocarsi a briscola la proprietà di una piccola azienda agricola che comprende un ha di vigna e un po’ di bestiame. Vince la famiglia Zannoni, segnando i natali (1907) dell’Azienda Agricola La Fortuna, un nome che battezza un angolo di terra toscana e richiama volutamente una storia cominciata sotto una buona stella..
Posto a metà strada tra Firenze e Siena, incastonato in un fondo valle tra i comuni di Tavarnelle V.P. Certaldo e Montespertoli, sorge il “podere virginiolo”. E’ talmente nascosto nella natura che se non ci si va di proposito è difficile trovarlo adagiato com’è nel suo fondo valle dove scorre l’omonimo torrente Virginiolo ricco di vegetazione e immerso in una natura incontaminata. Qui il vino lo si è sempre fatto con impegno, discrezione e tenacia attraverso una produzione responsabile verso l’ambiente, le persone che vi lavorano e il consumatore finale al solo fine di ottenere un vino non solo di qualità eccellente ma anche e soprattutto sano e genuino.
Tra il comune di Vicchio di Mugello e l’Appennino Tosco-Romagnolo si cela una piccola realtà produttiva, Il Rio. La cantina è di proprietà di Paolo Cerrini, che nei primi anni ’90 provò a cimentarsi con la viticoltura partendo da vitigni tipicamente nordici, scommettendo sulle caratteristiche pedoclimatiche di un’area da sempre ritenuta poco vocata alla viticoltura. In realtà i terreni, caratterizzati da un substrato argilloso, assieme al clima continentale – con una buona escursione termica fra il giorno e la notte – hanno dato ragione a Paolo e alle sue coltivazioni di pinot nero, chardonnay e sauvignon blanc. Oggi queste varietà, dopo diversi esperimenti, continuano a costituire l’ossatura dei vigneti di proprietà della cantina, che si sviluppano su due ettari di terreno ripartiti in due parcelle diverse. In cantina il lavoro si orienta verso un approccio semplice: si cerca di intervenire il meno possibile, per non vanificare il percorso più importante, quello svolto in vigna.
La realtà agricola nasce nel 2014 quando la famiglia Foscarini ne entra in possesso e decide di dedicarne una cospicua parte a vigneto, recuperando gli originali 3 ettari vitati a Sangiovese e Gamay e impiantando nel 2016 nuovi vitigni di Pinot Nero, oltre a una varietà di bianchi aromatici fra cui Riesling, Incrocio Manzoni, Moscato, Sauvignon Blanc e Viognier, per dare una nota di originalità, freschezza ed eleganza, oltre all’immancabile Sangiovese, basilare per la produzione dei vini Chianti Rufina della cui zona l’azienda fa parte.
La Tenuta di Tavignano è un’azienda nata all’inizio degli anni novanta, situata in un magnifico castello a Cingoli, geograficamente nella provincia di Macerata e culturalmente nella zona più classica dei Castelli di Jesi. Impreziosito della cultura dei Castelli di Jesi, il Verdicchio della Tenuta di Tavignano anno dopo anno si apre in magnifiche ed eleganti tonalità, simbolo di un terroir unico al mondo.
Pantaleone è una piccola ma dinamica realtà biologica delle Marche situata a pochi chilometri da Ascoli Piceno, in località Colonnata Alta. In cantina Pantaleone le fermentazioni avvengono sempre in acciaio, con criomacerazione per i bianchi e passaggio in legno per i rossi: barrique o botti da 20 ettolitri. Notevole la freschezza dei bianchi, in particolare il Pecorino “Onirocep”, ampio ed intrigante. Vini equilibrati, piena espressione dell’ambiente e del territorio, che qui è veramente ciò che di più naturale potrebbe mai essere.
La cantina Torre dei Beati è nata nel 1999 grazie alla volontà e alla passione che lega Adriana Galasso e Fausto Albanesi; è stato, infatti, grazie all’amore sbocciato tra i due su di un banco di un corso di degustazione che hanno deciso di dare vita a questa bellissima realtà vitivinicola situata Loreto Aprutino. Sin dall’inizio della loro avventura enologica Adriana e Fausto hanno scelto di gestire i vigneti con criteri biologici, prestando grande attenzione alla gestione della vitalità del suolo e al mantenimento dell’ecosistema.
Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli sono alla guida di una tra le più interessanti realtà del panorama campano. La cantina, a capo di una filiera agricola di una quarantina di conferitori, sostiene l’economia locale, conservando inalterate le antiche pratiche culturali della costiera amalfitana e producendo vini unici nati da un terroir affascinante quanto impervio. I vini di Marisa Cuomo, di altissimo livello qualitativo, mettono insieme tratto essenziale, territorio di appartenenza e grande padronanza nell’uso dei legni: fattori da cui deriva una straordinaria contemporaneità ed eleganza. Tra viti, rocce a strapiombo sul mare e tradizioni contadine nascono alcune delle più belle e interessanti espressioni enologiche d'Italia.
La cantina La Sibilla è una delle realtà più interessanti a conduzione familiare all’interno del panorama vinicolo campano. Fondata nel 1997 da Vincenzo di Meo – quinta generazione di viticoltori -, sorge sulla collina di Baia, nel cuore dei Campi Flegrei, zona ricca di storia, cultura e tradizione enogastronomica e dove le coltivazioni convivono con l’archeologia. La produzione della cantina è improntata a semplicità e rispetto del territorio e si concentra maggiormente sulle varietà Falanghina e Piedirosso.
Che l’Irpinia potesse regalare vini freschi, ricchi e profumati, era cosa nota da molto tempo, ma che potessero scaturire interpretazioni di eccezionale complessità, longeve, autenticamente minerali ce lo ha fatto scoprire la cantina Pietracupa. Questo merito, da condividere con poche altre cantine della zona, va sicuramente a Sabino Loffredo, uomo dalla personalità dirompente, che ha sempre cercato il confronto con i più grandi vini bianchi mondiali.
La cantina Agnanum può essere facilmente identificata nell'ambito della cosiddetta “viticoltura eroica” italiana, una solida e piccola realtà familiare il cui cuore batte forte per il vino nonostante le condizioni di lavoro molto ardue. Collocata in Campania, sulla sommità delle storiche colline vulcaniche dell'oasi verde del Parco Naturale degli Astroni, l'azienda vanta quattro ettari coraggiosi collocati lungo un terreno sabbioso nero e posti su ripidi e stretti terrazzamenti. La resa rimane bassa e la vendemmia tardiva, condizioni che si affiancano a una scelta di “basso intervento” e che vanno a caratterizzare le numerate bottiglie realizzate dei magnifici gioielli rari, color rubino...vini che racchiudono in sé un'energia palpitante, la stessa dei loro produttori.
Terra Costantino è situata in una parte della Sicilia decisamente affascinante. Ci troviamo nel mezzo della DOC Etna, sul versante sud-est del grande vulcano, più precisamente all’interno della contrada Blandano, da cui si può ammirare il Mar Ionio immersi in un paesaggio quasi surreale. Estrema attenzione è posta alla tutela dell’ambiente e della natura circostante, e si è scelto quindi di lavorare seguendo criteri di agricoltura biologica, con pratiche certificate. Ogni fase della filiera produttiva è curata col massimo sforzo, creando una gamma di prodotti identitari, dove sole, mare e macchia mediterranea s’intersecano fra loro con sensazioni e sapori mirabili.
Centopassi rappresenta l’anima vitivinicola di tre Cooperative sociali che operano nell’Alto Belice Corleonese: la Placido Rizzotto - Libera Terra, la Pio La Torre - Libera Terra e la Lavoro e non solo. Le cooperative coltivano i terreni che sono stati confiscati a Cosa Nostra. Terre che si trovavano precedentemente in stato di totale abbandono e oggi sono coltivate per una superficie di oltre 400 ettari, di cui 90 a vigneto. L’esperienza di Centopassi costituisce un’importante occasione di riscatto sociale e contribuisce a valorizzare e promuovere il territorio siciliano e i suoi vitigni autoctoni. Le vigne sono tutte coltivate in regime biologico certificato e producono vini di grande carattere e personalità.
La cantina Quartomoro nasce ad Arborea, in provincia di Oristano, come laboratorio di idee, di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda. Fu fondata dall’enologo e vignaiolo Piero Cella nel 2011 con l’intento di produrre vini che fossero espressione del territorio sardo. Attraverso ricerca e sperimentazione continue Quartomoro riesce a produrre dei vini eleganti e unici, che testimoniano la ricchezza di biodiversità e raccontano i vocatissimi terroir sardi.